Con i proventi del nostro lavoro qualche anno fa siamo riusciti a comprarci una barca di proprietà con la quale portiamo i turisti nel Golfo di Valona.
(Oltion) - Ho vissuto diversi anni in Sicilia, e facevo il camionista, trasportavo carrube; ero giovane e mi divertivo, ma poi alla fine mi sono accorto che era la stessa misera esistenza che facevo in Albania. Mi pagavano pochissimo, e la vita era più cara. Ho deciso di tornare al mio paese e cercarmi un lavoro, perché lì almeno avevo la famiglia.
.(Rexhep) – Anche io ho vissuto per alcuni anni in Italia, in giro tra una città e l’altra; sono anche finito in riformatorio, perché ero ancora minorenne, e poi mi hanno rimandato in Albania e per un po’ non son più potuto tornare in Italia; i miei genitori quando mi hanno visto mi hanno detto: “ma perché sei tornato? Non potevi rimanere in Italia e costruirti un futuro?”.
Quando siamo tornati definitivamente in Albania ci siamo messi a fare i pescatori, lo avevamo sempre fatto, anche con nostro padre, ma solo per necessità; a quel punto abbiamo deciso che doveva diventare un lavoro. Era il 1991, abbiamo cominciato a pescare seriamente: vendevamo il pesce a un imprenditore italiano che aveva aperto un magazzino, qui a Valona, caricava il pesce e andava a venderlo in Italia. Perché in quegli anni in Albania non c’era un mercato, gli albanesi si pescavano il pesce da soli, e nessuno si sognava di andare a comprarlo.
Pian piano la situazione è cambiata, hanno cominciato ad aprire ristoranti che chiedevano pesce fresco, sono cominciati ad arrivare i primi turisti e anche alcune famiglie albanesi hanno iniziato a comprare il pesce in città. A metà degli anni ’90 è nata la cooperativa, ci siamo associati perché lavorare insieme ti dà più forza, e il nostro lavoro è diventato più redditizio.
Abbiamo ancora dei problemi, come ad esempio con i pescatori non ufficiali, di frodo, che pescano in modo illegale, con la dinamite. Li conosciamo, cerchiamo di farli smettere, ma non è facile. Pescando in quel modo rovinano il lavoro di tutti, quando in realtà ce ne sarebbe per tutti, basterebbe fare le cose per bene, in maniera legale. Poi c’è il problema del pesce che viene importato dalla Grecia a prezzi stracciati, anche quello ci danneggia. La nostra speranza è che il Governo si ponga il problema e faccia qualcosa, faccia rispettare le leggi che tutelano la pesca, che ci permettano di fare il nostro lavoro.
Ma anche se i problemi non mancano, la nostra percezione è che in Albania tutto stia pian piano migliorando, che la gente diventi più consapevole dei problemi e un domani la situazione non potrà che migliorare.